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Donne compositrici: un regalo per Formello 

Francesca Canali e Monaldo Braconi in un viaggio “sconosciuto” sulle tracce di donne la cui musica è meno nota ma sorprendente

di Emanuela Gizzi
francesca canali e monaldo braconi si abbracciano e accolgono l'applauso del pubblico durante l'esibizione di donne compositrici

La composizione musicale che spetta agli uomini

Le donne compositrici” eseguito da Francesca Canali e Monaldo Braconi è un concerto dell’Associazione di Musica “Bernardo Pasquini” che ha preso vita sul palco del Teatro J.P. Velly di Formello qualche sera fa.
Un pianoforte e un flauto traverso hanno ripercorso un po’ di storia musicale del periodo Romantico e del Novecento ma con uno sguardo a tutto quel sommerso femminile che non ha mai trovato la strada della pubblicazione e della diffusione.
Le donne compositrici di quell’epoca in molti casi sono state oscurate dai colleghi uomini, gli unici a potersi esibire davanti al grande pubblico e a potersi avvalere di un orchestra; in altri casi, esse stesse hanno sacrificato la loro affermazione per sostenere il marito musicista, o artista.

Compositori casualmente donne

Solo in casi più rari ci sono state donne che hanno combattuto per ottenere il loro spazio, adottando per esempio degli pseudonimi o esibendosi in salotti più intimi e case private.
Donne come l’americana Amy Beach, bambina prodigio della musica, che grazie al carattere indomabile è stata la prima donna americana a cimentarsi nella produzione di musica colta, e tra i primi compositori americani a raggiungere il grande pubblico; o l’austriaca Maria Theresia von Paradis che nonostante la sua cecità è arrivata al cuore di un certo Mozart, che secondo molti critici la celebrò con il celebre “Concerto per Pianoforte n.18 in Si bemolle maggiore“.
E ancora, donne compositrici come Clara Schumann, che è stata la più grande pianista dell’800; o Cècile Chaminade, la prima donna compositrice ad ottenere il prestigioso riconoscimento “Legione d’Onore” e a pubblicare sin da giovanissima opere eccelse.
Di quest’ultima, il direttore d’Orchestra di Parigi disse:

Non è una donna compositrice, è un compositore. Che è casualmente donna”.

francesca canali durante l'esibizione di un pezzo di donne compositrici a formello

Le dieci protagoniste “romantiche”

Come ha suggerito Francesca Canali, e così come ha anticipato il compositore Alessandro Annunziata, che ha aperto il concerto con un excursus sulle dieci compositrici, i sentimenti non hanno genere, la musica non ha e non deve avere genere.
E proprio su questo presupposto la Canali ha voluto riportare all’attenzione del grande pubblico non dieci sconosciute ma dieci protagoniste del loro tempo, ognuna con una storia da offrire ma soprattutto con un enorme bagaglio di spartiti da liberare.

Pezzi che non hanno bisogno di essere giustificati perché composti da donne, ma solo perché pezzi importanti del patrimonio musicale”

ha aggiunto Francesca Canali, che ha anche voluto fare chiarezza sul concetto di romantico legato alle donne: “Evitiamo di pensare che il sentimentale appartenga solo alle donne compositrici. Le donne non avevano accesso alle sale concertistiche, tutto qui. E dovendo appoggiarsi a situazioni diciamo -domestiche- hanno attinto ad una più alta emotività e poeticità per raggiungere il loro scopo”.
Il filone di romanticismo-donna, dunque, è solo figlio dell’ambiente che ne avrebbe accolto l’ascolto, quell’ambiente meno gretto e patriarcale che ha permesso alle composizioni musicali di molte donne di sopravvivere.

dieci riquadri riportano i volti di dieci donne compositrici del romanticismo e novecento

da sx verso dx:
Sofia Gubaidulina | Vally Weigl | Mel Bonis | Laura Netzel | Amy Beach
Clémence de Grandval | Maria Theresia von Paradis | Clara Schumann | Lili Boulanger | Cècile Chaminade

Francesca Canali e il suo flauto

Ascoltare Francesca Canali è sempre una sorpresa. Il sentimento, lei lo modula, e le note prendono le fattezze di un corpo morbido. Sono fluide, toccanti, a tratti leggere e a tratti dei pugni nello stomaco. E c’è un universo nel suono che produce, una profondità che appartiene a quelle compositrici ma che appartiene anche a lei e un po’ anche a noi.
Monaldo Braconi, che accarezza i tasti del piano come se fossero di burro, ha sostenuto tutta l’intraprendenza del flauto. Con il suo usuale aplomb, una genuina freschezza a fare da scenografia e l’incisività quando necessaria al pezzo.
Ormai sono un duo consolidato, ci hanno abituati a grandi cose, un’internazionalità di cui c’è sempre più bisogno.
Insieme generano quell’effetto wow che riesce solo ai grandi interpreti, fanno cioè sembrare facile quel che in realtà è molto difficile.

monaldo braconi mentre suona il pianoforte
francesca canali mentre suona il flauto

I miei complimenti per il vostro lavoro, e soprattutto per l’esecuzione di Romance -della compositrice americana Amy Beach-, una tempesta musicale il cui suono ha trovato vie mai percorse prima ed è arrivato allo scheletro del corpo umano per farlo vibrare, morire, rinascere.

monaldo braconi al pianoforte
francesca canali al flauto traverso
francesca canali e monaldo braconi mentre si complimentano a vicenda
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Emanuela Gizzi Fotografa ideatrice di Mapping Lucia

Sono prima di tutto una viaggiatrice, annuso la vita e ne trattengo le radici. Quindi scrivo per piacere ma anche per lavoro. Scrivo perché senza non saprei starci. E poi fotografo perché la fotocamera è il mio psicologo personale. Cammino sempre con un animale di fianco, un gatto un cane un cinghiale un ippopotamo. Insomma converso. E poi scrivo di nuovo.

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