Potrei lasciare indietro la mia ombra ma non la macchina fotografica
Non mi sento fotografa nel senso lavorativo del termine però non posso negare che attraverso questa forma di arte visiva io mi interpreto.
È così.
Non vi sentite mai astratti al punto da non sapere bene chi siete? Oppure, proprio perché avete tante cose da dire, non sapete bene come dirle?
La fotografia, quando ci sono finita dentro – per rinascere dal lutto di mia nonna Lucia- mi ha concesso il lusso di vedere.
Era come se, prima, i miei occhi avessero dei filtri, non che non vedessi ma non si concentravano sui dettagli.
Nel 2012 è nevicato molto e ricordo un pettirosso su un tetto innevato, era talmente piccolo che sarebbe passato inosservato a chiunque. Ma non se si guarda attraverso un otturatore.
Lui era il protagonista assoluto.
La sensibilità si è accesa d’improvviso lasciandomi intontita e tutto quello che ho fotografato non se ne va più, resta una pellicola nella testa che mi fa sentire la custode straordinaria di un grande cinema.
FOTO DEL CUORE