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Concerto di Ron a Formello con l’Ensemble Symphony Orchestra

La poesia di Ron, sposata alla schiettezza di Lucio Dalla, ha generato canzoni genuine, piccole perle del panorama musicale italiano

di Emanuela Gizzi
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Il concerto di Ron a Formello:
l’evento di punta della lunga Festa di San Lorenzo

 Ron e l’Ensemble Symphony Orchestra

Che parole, che poesia e che maestri abbiamo in Italia!! Bastava vedere il corollario dietro Ron per capire quanti artisti popolano la nostra bella terra.
L’Ensemble Symphony Orchestra, diretta dal Maestro Giacomo Loprieno, ha dato il tocco di magia al concerto, musicalmente e scenograficamente: talenti giovani a cui auguro tutta la fortuna possibile nella vita.
Ogni tanto mi veniva di guardare il cielo scuro, di sentire una lacrima scendere, di fotografare il palco ad ogni piccola o grande emozione. Per ricordarmi che, annidato dietro quella o l’altra immagine, c’è stato un sentimento di forza o tristezza, di riso o pianto che mi ha spinta a scattarla.
Le ho contate, 92 fotografie, significa che durante il Concerto di Ron a Formello mi sono emozionata 92 volte. Qui ve ne ripropongo una cinquantina.

I racconti con Lucio Dalla

Ron, le storie le sa raccontare. Ha interpretato pezzi unici del suo repertorio e del repertorio di Lucio Dalla con cui -metaforicamente parlando- ormai, fa coppia fissa da un po’ sul palco.
Non si è limitato a cantare ma ha perfino intrattenuto il pubblico presente, con degli aneddoti. Bellissimo il ricordo del loro primo incontro quando, accompagnato da suo padre, un acerbo Ron andò incontro al suo destino.
Lucio lo aveva sentito cantare a un concorso per voci nuove e lo aveva convocato perché voleva proporgli di portare una canzone a Sanremo.
Fu il mitico Renato Zero, vestito nientemeno che da leopardo, a condurlo nello studio di Lucio Dalla:

“… Renato mi fece conoscere un signore tutto ingessato, aveva un pochino di barba e se ne stava sulla sedia a rotelle … scoprii che aveva avuto un incidente, insomma… e era lui che doveva farmi sentire questa canzone misteriosa con cui sarei potuto andare a Sanremo.
Si presentò e mi disse -Ciao, sono Lucio Dalla-.
Poi mi fece sentire questa canzone, era bellissima… era il 1970… fu però bocciata per Sanremo.
Il mio sogno apparentemente svanì ma questa canzone me la porto nel cuore da sempre… e allora ve la faccio ascoltare…”
La canzone era “Occhi di Ragazza”.
Ci pensate? Occhi di Ragazza bocciata a Sanremo!!

… partiremo insieme per un viaggio per città che non conosco…”

i brividi!!!

L’Estate a Formello in “Piazza Grande”

Insomma, il Concerto di Ron a Formello è stato la ciliegina sulla torta e lui l’ha saputo trasformare quasi in un incontro letterario-musicale.
Chi se lo scorda più come è nata la canzone Piazza Grande. Lo ha raccontato con semplicità, come se fosse seduto a un bar:

“Eravamo su una nave, tutti dormivano, io non avevo sonno così ho preso in mano la chitarra… premetto che non avevo mai scritto qualcosa di musica… strimpellavo soltanto, però caspita, uscì fuori una melodia pazzesca.
Tant’è che Lucio si sveglio’, mi disse -Cos’è sta roba.. mi piace! Bisognerebbe metterci l’inciso- e cominciò a gorgheggiarlo… na na nanà, nanananananan…
Nel giro di mezz’ora avevamo messo insieme le nostre due parti come un Lego e la canzone era lì.
Il sogno di questa canzone si realizzò quando la Regina del Fado, Amalia Rodrigues la cantò. Piazza Grande da allora ha fatto il giro del mondo.
Ma non è stato il successo planetario a farmela sentire così vicina, più la sensazione che quando c’è qualcosa di te che entra nel cuore degli altri tutto ha un senso e puoi sentirti fortunato”

 … Una famiglia vera e propria non ce l’ho | E la mia casa è Piazza Grande | A chi mi crede prendo amore e amore do, quanto ne ho”

Quelle parole che nelle canzoni fanno la differenza

Le parole, per fare onore a chi contribuì alla siglatura di questo capolavoro del nostro panorama musicale, ce le mise Sergio Bardotti con Gianfranco Baldazzi e raccontano di un clochard, seduto sulle panchine di Piazza Cavour, a Bologna, che guarda la vita che gli scorre davanti. Ne è ammirato e vorrebbe essere amato come tutti ma non ha intenzione di rinunciare alla vita che si è scelto, gli resta fedele.

… A modo mio avrei bisogno di carezze anch’io | Avrei bisogno di pregare Dio | Ma la mia vita non la cambierò mai, mai…”

Con questa riflessione spero di avervi trasmesso un po’ di quello che è accaduto a Formello tra Luglio e Agosto 2023.

Ah, l’unica nota stonata… mi ripeterò come sempre: i fuochi d’artificio che sono belli, chi lo mette in dubbio ma anche basta. Gli animali non li capiscono i botti e un paese sostenibile deve cambiare rotta, essere incisivo!

ps. Ovviamente ho raccontato solo i concerti ed eventi a cui ho potuto assistere. Faccio un grande applauso a tutti i cantanti, musicisti, artisti, che sono saliti sul palco dell’Estate Formellese e della Festa del Patrono.

 

GALLERIA FOTOGRAFICA DEL CONCERTO DI RON A FORMELLO

 

 


 

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Sono prima di tutto una viaggiatrice, annuso la vita e ne trattengo le radici. Quindi scrivo per piacere ma anche per lavoro. Scrivo perché senza non saprei starci. E poi fotografo perché la fotocamera è il mio psicologo personale. Cammino sempre con un animale di fianco, un gatto un cane un cinghiale un ippopotamo. Insomma converso. E poi scrivo di nuovo.

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