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Social Chic nella Bologna di Irina Biafore

di Emanuela Gizzi and Social Chic
Social Chic pht Emanuela Gizzi Mapping Lucia

E’ firmato Social Chic il prodotto che punta alla sostenibilità, all’inclusione sociale, alla perseveranza e alla creatività condivisa, vi presento Irina e Michael

Radici nelle radici

Social Chic mi piace raccontarvelo per gradi. È come un buon vino che ha bisogno di decantare perché se ne rintraccino tutte le note e i colori.
Quindi partirò da lontano: prima di tutto iniziate a immaginare il luogo, ci troviamo nel Quartiere Savena di Bologna.
Qui passano due strade antiche, la Via Emilia e la Strada della Futa, e qui passava il fiume omonimo che aveva fatto nascere tanti mulini ad acqua.
Era un quartiere rurale ed artigianale che poi è stato urbanizzato e ha perso quel seme originario che lo rendeva speciale.

Voce del verbo fare

A un certo punto però, nel 2013, qualcuno decide di riqualificarlo e la storia cambia di nuovo.  Nasce il progetto Case Zanardi, promosso dal Comune di Bologna e dall’Istituzione Don Paolo Serra Zanetti, che mette in moto associazioni, terzo settore, istituzioni, Università ed enti di formazione.
Questa vivacità di intenti fa nascere dei Cantieri di Utilità Comune, collettori di innovazione, inclusione sociale e riqualificazione.

Un giorno a Roma con Social Chic foto di Emanuela Gizzi Mapping Lucia

Un giorno a Roma con Social Chic – Model: Eleonora Foto di: Emanuela Gizzi

Social Chic, Irina e Me

Come subentro io in tutto questo?
E cosa hanno a che fare, con il progetto, i due artisti che vi voglio far conoscere?

Io ho avuto l’onore e il piacere, proprio qualche giorno prima del lockdown di un anno fa, di collaborare con la Presidente della Società Cooperativa Sociale “MondoDonna Onlus”, Irina Biafore.
Diciamo che dovevo solo fare degli scatti e invece sono rimasta travolta dalla loro bellissima storia.
Social Chic è stato uno dei cantieri aperti di “Case Zanardi”, una di quelle realtà che stimolate dalla finalità del progetto si sono messe al servizio degli emarginati.
Dietro Social Chic c’è MondoDonna Onlus, una composizione di donne nata per aiutare altre donne a ripartire: migranti e vittime di violenza, ma anche categorie più “fragili” e chi non ha sostegni né economici né affettivi.

La filosofia dietro Social Chic

Prima di presentarvi Irina voglio toccare un tasto molto dolente della nostra società.

Che cos’è il riscatto sociale?

Credo che molti di noi sappiano cosa significhi trovare finalmente una strada, imboccarla ed averne un ritorno. Parliamo di autonomia economica ma anche di cura dei propri sentimenti.
E di quanto invece questi valori vengano spessissimo calpestati, negati ai “fragili”, che così non hanno una sola possibilità di farcela.
Riscattarsi significa trovarsi nel giusto delle proprie aspettative, essere al pari degli altri. Ma non sempre tutte le persone che hanno un talento riescono a trovare la strada.

Le persone speciali

E allora ci sono associazioni, anzi persone, che fanno della loro professione una missione di vita.
Sono come i sacerdoti che prendono i voti perché hanno sentito la chiamata. Questi uomini e donne si assumono la responsabilità del riscatto degli altri.
Irina è una di queste persone. Protegge i diritti di chi si lascia aiutare. E lo fa con Social Chic.

Vi presento lei e il suo Capo Stilista Michael Tondini.

Social Chic la Responsabile Irina Biafore

Irina Biafore

Irina.

Il filo conduttore che lega Irina a Social Chic è doppio: da una parte la creatività innata, dall’altra l’eredità di una nonna “cazzuta”.

Irina ha studiato per fare l’insegnante, ed ha anche esercitato per un periodo, ma si è resa conto presto che le piaceva aiutare gli altri.
Quindi ha iniziato a lavorare come educatrice in varie comunità fino a sbarcare in Mondo Donna Onlus. Qui è diventata la Referente delle Educatrici domiciliari del Comune di Bologna, che portano aiuto psicologico nelle famiglie disagiate e nelle comunità di recupero.

Una nonna “Social Chic”

La creatività l’ha poi portata in Social Chic, ma non solo…

 

 

La mia nonna ha 98 anni, vivevo con lei da piccola. È stata una donna coraggiosa, una partigiana, l’hanno anche premiata per il suo impegno. Ha fatto la mondina nelle risaie da giovane, e poi è stata una delle prime donne a lavorare in un bar dell’Arci.
Dopo la guerra con i soldi che aveva guadagnati si aprì un negozio tutto suo, di scampoli di stoffe e biancheria intima, a Galliera, un po’ fuori Bologna.
Sai, quelle mercerie di una volta con i bei metri in legno, le bilance con i pesetti, quell’odore di tessuto buono.

E io passavo tantissimo tempo con lei, in negozio, giocavo con le stoffe, me le mettevo addosso e facevo finta di indossare dei vestiti da adulta.
Con Social Chic ho come ritrovato quella bambina che giocava con gli scampoli e questo è un filo che mi riporterà sempre alla mia nonna”

Incontri tra creativi

Irina conosce Michael grazie all’altra attività di Mondo Donna Onlus: il catering “Altre Terre”.
Michael allora era il Presidente del Rotaract di Imola e stava organizzando una cena a tema per raccogliere i fondi da destinare a una casa famiglia in Kenya.
Durante quell’evento nasce un feeling particolare.

Social Chic il capostilista Michael Tondini

Michael Tondini

Michael.

Ha iniziato con gli studi di ingegneria ma si è reso conto dopo poco tempo di essere attratto dal mondo del design, così ha cambiato il corso della sua vita e si è laureato in Design del Prodotto all’Isia di Faenza.
Ha intrapreso la carriera di Stilista facendo la gavetta. E’ stato junior designer di diverse sartorie e laboratori fino a quando è entrato nella famiglia di Social Chic.
Qui oggi ricopre il ruolo -oltre che di Fashion Designer– di Product Manager: traduce cioè le idee in concrete proposte innovative. Sceglie i materiali  e li porta a diventare capi di abbigliamento.

Social Chic: un modello di stile

Insomma avrete capito che Social Chic ha a che fare con la moda. Che Irina ha trovato la sua strada e un modo alternativo per cucire quegli scampoli che indossava da piccola. E Michael, lo stesso, ha fatto della sua vita ciò che desiderava.

Ma non è solo moda. È un laboratorio sartoriale di integrazione sociale, uno stile di vita in contrasto alla povertà, un luogo in cui molti hanno trovato il loro riscatto.
Inoltre si avvale del recupero di stoffe inutilizzate, perché anche la sostenibilità fa parte della filosofia di Social Chic e, per ultimo, in un lavoro di squadra che punta all’artigianato.

Il “fatto a mano” da ancora più valore al progetto

Mentre il mondo, le aziende, le multinazionali perdono di vista tanti valori, le piccole realtà ne custodiscono la memoria e provano a farla rivivere attraverso tanti gesti quotidiani.

Il sarto Sam Omar

Sam Omar

I protagonisti dell’handmade di Social Chic: chi sono?

Con noi ci sono Sam Omar, lui faceva già il sarto in Congo, è arrivato in Italia con l’emergenza Sba; e Min Wo, lei viene dalla Cina, era già una stilista ma subiva violenze domestiche.
Poi c’è una ragazza di Bologna che si è laureata in design e moda, lei ci aiuta un paio di volte a settimana; e infine la Patrizia Calzoni che lavorava per Les Copains come modellista, ma su cui la cassaintegrazione ha avuto la meglio”.

Le loro vite sono state messe in pericolo da cambiamenti drastici, Social Chic in qualche modo ha riacceso in loro la scintilla, li ha valorizzati e loro valorizzano Social Chic.

L’Arte che costruisce

I modelli che escono da questo laboratorio sartoriale sono unici, cuciti a mano, da mani esperte.
Irina mi racconta che hanno sempre bisogno di attivare delle collaborazioni con case di moda per portare avanti la loro mission.
“E’ una parte importante del lavoro, indispensabile per garantire alle persone coinvolte di portare a casa uno stipendio”.
Perché, come ci tiene a precisare Irina, non accade spesso che un progetto sociale diventi commerciale. Quando succede è perché c’è uno spazio in cui le persone possono trovare la loro indipendenza e MondoDonna Onlus può garantire loro un futuro giusto.

LO SHOP DI SOCIAL CHIC per acquisti solidali!

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Sono prima di tutto una viaggiatrice, annuso la vita e ne trattengo le radici. Quindi scrivo per piacere ma anche per lavoro. Scrivo perché senza non saprei starci. E poi fotografo perché la fotocamera è il mio psicologo personale. Cammino sempre con un animale di fianco, un gatto un cane un cinghiale un ippopotamo. Insomma converso. E poi scrivo di nuovo.

Staff di Social Chic
Social Chic
Sartoria & Fashion Design

Social Chic è un progetto di MondoDonna Onlus: un laboratorio sartoriale di integrazione sociale che promuove la moda etica.
instagram.com/socialchicdesign/

 

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