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Angeli adoranti a San Michele Arcangelo

di Emanuela Gizzi
Durante l descialbo PhotoCredit Emanuela Gizzi Mapping Lucia

Oltre al Gruppo di Angeli adoranti, quali saranno le altre sorprese che ci riserverà il catino absidale? La memoria sarà stata cancellata o il colore riprenderà il suo posto?

Come un puzzle

È difficile immaginare che il gruppo di Angeli Adoranti si fermi al catino absidale, lasciandoci con l’amaro in bocca.

D’altronde la calotta presenta una teoria di Santi che fa ben sperare e, quindi, anche se l’immagine è poco chiara, ci si aggrappa a questa per fantasticare sulle diverse possibilità che potrebbero emergere.

Prima del descialbo PhotoCredit Emanuela Gizzi Mapping Lucia

Intanto ci godiamo il disvelamento degli Angeli Adoranti, le cornici architettoniche molto raffinate che li inquadrano rendendo l’insieme un lavoro di grande valore. Se avete letto il mio articolo sulla Riforta della Mola, saprete certo che questa parte di restauro la si deve all’incasso della commedia di Sonia Martelloni, andata in scena per ben undici serate nel dicembre scorso.

Scopertura Angeli Adoranti PhotoCredit Emanuela Gizzi Mapping Lucia

Alla donazione della Compagnia Lo Spannitore si è aggregato il Rotary Club Olgiata, anch’esso molto coinvolto in questa riprogrammazione di San Michele Arcangelo. Già nel 2016, e poi, l’anno scorso, il Rotary aveva donato complessivamente ben cinque defibrillatori alla comunità di Formello, allestendo l’intera cerimonia proprio nella Chiesa.

Si può tutto in questo gioiello quattrocentesco, ormai lo si è capito, aspettiamo con grande entusiasmo e curiosità cosa troverà l’archeologa Stella Mitri che ha seguito i lavori sin dalla prima battuta.

VUOI APPROFONDIRE SULLA CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO? LEGGI ANCHE:

Disvelamento Santa Lucia     Disvelamento Madonna con Bambino     Disvelamento La Misericordia

Sono prima di tutto una viaggiatrice, annuso la vita e ne trattengo le radici. Quindi scrivo per piacere ma anche per lavoro. Scrivo perché senza non saprei starci. E poi fotografo perché la fotocamera è il mio psicologo personale. Cammino sempre con un animale di fianco, un gatto un cane un cinghiale un ippopotamo. Insomma converso. E poi scrivo di nuovo.

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