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Il concerto Pitturato sul Torrente Crèmera

di Emanuela Gizzi
Armando Bertozzi in concerto PhotoCredit Emanuela Gizzi Mapping Lucia (3)

Il concerto Pitturato organizzato da Marco Zicconi, insieme a Pericle Odierana, Armando Bertozzi e Lucrezia Scotellaro ha fatto del Crèmera un luogo acculturato

Ovidio sul Crèmera?

Una breve premessa circa il Concerto Pitturato sul Torrente Crèmera: Marco Zicconi, che è guida ambientale, ha portato la Metamorfosi di Ovidio sul prato, a contatto con l’acqua, e si è fatto accompagnare da due musicisti Pericle Odierna e Armando Bertozzi, e da una pittrice-disegnatrice-anima nera del gruppo, Lucrezia Scotellaro.

È da lei che vi voglio far raccontare cosa significa essere il personaggio di una storia o meglio di una scena teatrale.

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Lucrezia, ci tengo a dirlo. è una giovane donna, gentilissima, al centro della scena ma che mai avrebbe voluto farsi fotografare. Non è abituata a rivedersi in foto -mi ha confessato successivamente- ma io ero lì e, qualche scatto, gliel’ho dovuto fare perché invece, a mio avviso, lei è una di quelle dive fotogeniche che non sanno di esserlo.

Lucrezia Scotellaro Dipinge il Crèmera PhotoCredit Emanuela Gizzi Mapping Lucia (2)

Intervista alla diva fotogenica

La mia domanda a Lucrezia è stata: mi sapresti descrivere cosa provi mentre ti interfacci con la musica, con le parole e in questo caso anche con un paesaggio?

“Devo partire da qualcosa che forse stupirà ma non ho mai dipinto e nemmeno fotografato paesaggi reali, anche se Il mio rapporto con la natura è stato decisivo  per alcuni lavori svolti.

Io amo le linee e le forme essenziali, sono una ricercatrice di questo tipo d’arte e nel disegnare vicino ad un corso d’acqua, mi sono lasciata trasportare dalla sua presenza sonora, quello scorrere liquido che in alcuni momenti confluiva meravigliosamente nella musica di Pericle e Armando e sembrava tagliata su misura per accompagnare la narrazione di Marco”

Il Crèmera entra in scena

“Non ho attenzione per l’aspetto visivo su ciò che mi circonda, non mentre dipingo, almeno, gli occhi sono proiettati sui fogli bianchi e sul colore che cerco di imprimere alle linee. Di solito non ho pubblico, la pittura è qualcosa di strettamente personale ma il Concerto Pitturato, che ho già fatto come esperienza, mi trasmette sempre qualcosa di nuovo, in questo caso il torrente Crèmera ha rappresentato uno strumento in più a cui fare riferimento”

Poi le ho chiesto: Ho notato che avevi diversi tipi di colori tra le mani, è una scelta occasionale o il tuo marchio?

“Mi sono allacciata alla lettura di Marco, le Metorfosi  parlano di esseri umani o divinità che si trasformano  in piante, animali ed elementi cosmici, inoltre eravamo in un habitat naturale quindi ho fatto una scelta, optando
per materiali molto “primitivi”  come i carboncini, i pastelli ad olio e la sabbia.
In fondo sembrava di essere tornati indietro nel tempo, in un’epoca arcaica, quando il legame tra arte e natura era del tutto naturale, penso ad esempio alle pitture nelle grotte o nelle tombe, e infatti ancora oggi sono molto in voga”

L’acqua suonata

Quasi a chiusura del concerto pitturato sul Torrente Crèmera, uno dei buoi -che stavano pascolando in gruppo- si è avvicinato a noi, è entrato in acqua e è stato lì un po’ ad ascoltare i suoni che provenivano da questi uomini strani.

Il momento che mi ha emozionata di più è stato quando Armando Bertozzi ha suonato con l’acqua, un brivido questo incontro tra strumento e Crèmera che mi ha fatto venire la pelle d’oca. Guarda il breve Video.

Tutto si trasforma, nulla perisce. Lo spirito vaga e da lí, viene qui e, da qui, va lí e s’infila in qualsiasi corpo, e dagli animali passa nei corpi umani e da noi negli animali, e mai si consuma.”

cit. Ovidio

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Il Torrente delle Valli del Sorbo     Il Torrente di Veio     Una camminata in acqua     Vi ho rubato il Crèmera@30.5

Emanuela Gizzi Fotografa ideatrice di Mapping Lucia

Sono prima di tutto una viaggiatrice, annuso la vita e ne trattengo le radici. Quindi scrivo per piacere ma anche per lavoro. Scrivo perché senza non saprei starci. E poi fotografo perché la fotocamera è il mio psicologo personale. Cammino sempre con un animale di fianco, un gatto un cane un cinghiale un ippopotamo. Insomma converso. E poi scrivo di nuovo.

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