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Sbandieratori nella Festa di San Martino

I riti, il cibo e il vino buono sono artefici di una bella festa che si rinnova ogni anno, a Formello

di Emanuela Gizzi
Trombe a San Martino PhotoCredit Emanuela Gizzi (3)

Gli sbandieratori nella Festa San Martino a Formello sono una novità, ricordo bande musicali e gruppi, giocolieri, mangiafuoco, ma quest’anno sono arrivati anche loro, e da Castiglion Fiorentino!

Sventolio Rosso e Bianco

Gli sbandieratori nella Festa di San Martino sono stati incredibili. Bellissimi nei costumi. Sembrava di stare in un’altra epoca o in un film d’animazione.

La Porta del Borgo aveva un drappeggio che scendeva giù agli angoli, mentre all’interno le lanterne ondeggianti, lungo la strada, davano un senso di leggerezza. A restituire un tocco di ruralità all’intera manifestazione di San Martino, erano degli spaventapasseri simpatici, che spuntavano da ogni angolo del percorso.

Sbandieratori a San Martino PhotoCredit Emanuela Gizzi (2)

Gli sbandieratori si sono allargati in Piazza Donato Palmieri dando prova delle proprie abilità: le bandiere hanno cominciato a roteare, volare in aria, incrociarsi e lo spettacolo ha preso forma.

Ad accompagnarli una fila di trombettisti e una fila di tamburi che scandivano ogni movimento o presa, andavano di pari passo all’esibizione.

Quell’armonia tra loro, come se gli bastasse essere tutti nello stesso posto per sincronizzarsi, me li ha fatti amare.

Tamburi a San Martino PhotoCredit Emanuela Gizzi (4)

È stato uno spettacolo suggestivo, degno di quella tradizione toscana riconosciuta in tutta Italia.

Poi si sono adunati in Piazza San Lorenzo e, dentro un cerchio umano, le bandiere –di nuovo- hanno toccato il cielo e sono ricadute all’unisono, hanno volteggiato come ballerine, sono state le protagoniste con gli sbandieratori nella Festa di San Martino.

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Sono prima di tutto una viaggiatrice, annuso la vita e ne trattengo le radici. Quindi scrivo per piacere ma anche per lavoro. Scrivo perché senza non saprei starci. E poi fotografo perché la fotocamera è il mio psicologo personale. Cammino sempre con un animale di fianco, un gatto un cane un cinghiale un ippopotamo. Insomma converso. E poi scrivo di nuovo.

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