Valle del Sorbo

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Una valle e la sua screpolatura d’alberi
le sue sere, intonse di malinconia
lo stupendo passaggio dei cavalli
che camminano misteriosi
e lasciano in giro un po’ della loro saggezza.

Una valle e il suo Santuario
la sua icona di Madonna col Bambino Benedicente
custode amatissima di Formello e Campagnano.

Vedo la pioggia, la neve, la nebbia
le foglie verde brillante e poi la crudità dei rami
le sterpaglie e poi di nuovo l’erba zuccherata di margherite bianche.

Una valle e il suo abbraccio
il suo Crèmera, deciso e selvaggio
l’acqua cheta che scivola via da secoli
e ci lascia sotto i piedi un senso inafferrabile di memoria.

Una valle e il suo liquido di magia
il placido benestare dei suoi animali al pascolo
monumenti di gesso scolpiti nel paesaggio rurale.

Vedo il sole, il vento, la polvere
le foglie che cambiano e diventano di rame
la brina la mattina che cristallizza il cammino.

Una valle e il suo silenzio
il limbo perfetto in cui trovare una fata, un folletto,
la voglia di fotografare e scrivere.

Una valle che si dona ogni giorno
a chi la sa custodire,
un bene primordiale,
assoluto,
la nostra tenera mamma.

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