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Tracce d’Arte nel Borgo: la mostra per rinascere insieme

di Emanuela Gizzi
Tracce d'Arte nel Borgo Pht Emanuela Gizzi Mapping Lucia

Le Tracce d’Arte nel Borgo sono come piccoli semi che sono stati innaffiati e che hanno trovato una loro collocazione nel mondo grazie allo sguardo attento di chi li ha dipinti

Tracce d’Arte nel Borgo è il titolo di questa esposizione di pittura che il 24 e 25 giugno ha colorato il quartiere Lo Spannitore, a Formello.

Principio dell’Arte

Voglio raccontarvi dell’energia di questo Borgo da quando tal artista poliedrica, Sonia Martelloni, ha aperto l’ArteStudio San Sebastiano. È accaduto che si sono mescolati tanti colori, le vite di grandi e piccoli, “l’Arte” intesa non solo come mezzo di comunicazione ma anche di socialità.
Lo Studio, che era una triste grotta dimenticata, oggi illumina il cammino di molti di noi. Di chi i colori li usa, ma anche di chi interviene alle mostre e li guarda espressi su tela.

Io mi sono unita a questa combriccola qualche mese fa, felice di riprendere in mano le matite. Da piccola amavo disegnare, ne sa qualcosa mia madre che -quando finivo i fogli- iniziavo a scarabocchiare i muri della camera.
E quindi mi sono detta: perché non provarci?

Tracce d’Arte nel Borgo è la conseguenza di un mestiere antico

Un piccolo sogno, delle ore sottratte alla routine, una dimensione che non ha nulla a che vedere con il mondo reale. Si fa spazio il pensiero interiore, con i pastelli si creano le strade, si cerca la magia, ed improvvisamente gli occhi si riempiono di tutta la profondità del foglio, o della tela. Anche se sono bianchi. Anche se sono piatti. Ognuna di noi ci vede il proprio pensiero proiettato.

È come essere Dio, avere l’onore di inventare il mondo, anche se piccolino e chiuso in una cornice.
Ma si ha bisogno di San Pietro vicino, lui ha le chiavi di tutte le porte! E allora ecco Sonia Martelloni che, ne parlavo proprio stamattina con Barbara, che gestisce Pizzalcorso, non è un’artista annoiata che si è messa a insegnare ma un’insegnate propulsiva che conosce l’arte.
E saper trasmettere il fuoco, tramandare il proprio vissuto, riuscire a far crescere la potenza espressiva di un allievo, sono delle qualità che non tutti posseggono.

E allora ecco che l’energia nel quartiere Spannitore, tre anni fa ormai, ha iniziato a prendere forma.

Tracce d'Arte nel Borgo Pht Emanuela Gizzi Mapping Lucia 2

Come rinascere

Tracce d’Arte nel Borgo è alla sua seconda edizione, uno stop l’anno scorso che, sappiamo bene, abbiamo vissuto in generale in tutti i campi. Poi il 2021, così pieno di punti interrogativi e scetticismo da farci stare sempre in bilico. Ma avevamo bisogno di questa “uscita” per ritrovare il gusto di esserci, ognuno con il proprio sguardo sulla vita che, unito a quello degli altri, resta un bene prezioso a dispetto della Pandemia.
Per un po’ c’è stato uno spiritello che si aggirava antipatico, si lagnava laggiù in fondo alla grotta dello Studio “Si farà, non si farà? Si farà non si farà?”
Ieri e l’altro ieri, chi c’era ha assistito alla sconfitta dello spiritello e alla nascita di una ritrovata coralità.

In un attimo è venuto su il palcoscenico, la scenografia: farfalle, asinelli, paesaggi paralleli, fiori di tutti i tipi si sono messi a fare rumore lungo via San Sebastiano. La scalinata saliva come sempre tra le mura delle case ma era accompagnata dai piccoli mondi sognanti delle bambine, dai loro pensieri a colori, dalla loro disarmante semplicità.
Va assolutamente ringraziato Nicola Serbu che è stato ancora una volta una mano veloce nel montare e smontare l’impalcatura su cui poggiavano le nostre opere preziose.

Tracce d'Arte nel Borgo Locandina Pht Emanuela Gizzi Mapping Lucia

Ospiti di Tracce d’Arte nel Borgo

Teatro

Il primo giorno gli allievi del Nat (Nuovo Atelier Teatrale di Formello), Beatrice Neri, Thomas e Raquel Geenen, hanno messo in scena una pillola teatrale con la regia di Carmela Colannino e Federica Fiorillo.
Un omaggio ad Achille Campanile, drammaturgo romano, celebre per l’umorismo surreale e i giochi di parole.

Libri

Il secondo giorno Alyssa Frazzano e Matilde Frazzano, invece, hanno presentato i loro due libri, rispettivamente “Hopeless” e “Il cavallo selvaggio e la bambina”.

In “Hopeless” ritroviamo il mondo dei giovani, spesso fragili, che incontrano sul loro cammino malattie difficili come l’anoressia. Alyssa è giovane, vuole andare a vivere in America e a settembre pubblicherà il secondo capitolo di questa saga, ma sta già scrivendo il quarto. Insomma una ragazza che ha le idee piuttosto chiare e che ha trovato nella scrittura una forma espressiva per dialogare con sé stessa e con gli altri.

Ne Il cavallo selvaggio e la bambina ci troviamo di fronte a una favola in cui il mondo degli animali si intreccia a quello umano tracciando una bella emozione.
Matilde nel vedere sua sorella scrivere, prende esempio e inizia il suo libro. È una bambina disgrafica e affetta da disturbo dell’attenzione, la scrittura in qualche modo è diventata un gancio per superare queste problematiche.

Opere creative

Una piccola sorpresa ce l’hanno fatta l’amico Luigi Perini e l’Associazione Marf che hanno esposto una serie di opere d’arte ingegnose, ricavate con l’ausilio della loro creatività e di oggetti di scarto. Delle bellissime idee di arredo!

Prima dell’alba

Tracce d’Arte nel Borgo, il 23 sera, prima che tutto avesse inizio, era stipata nello Studio: i quadri appoggiati al muro, uno dietro l’altro come in una sala d’attesa; e le ceste di vimini di Claudio riempivano il poco spazio rimasto libero tra i cavalletti ed una valigia di libri donati da Roberto. A guardarla così, dal di fuori, sembrava la quiete, ma prima della tempesta.
Ogni cornice non vedeva l’ora di prendere posto in strada, di farsi guardare, di regalare un sorriso, una smorfia, una riflessione.

Le pittrici dell'ArteStudio San Sebastiano a Formello Pht Emanuela Gizzi MAPPING LUCIA

E così dopo tanti mesi di solitudine corrosiva eravamo lì, tra amiche alla fine, a farci cullare dalla tempesta.
Siamo allieve, è vero, ma questi spazi di crescita ci mettono davvero secondi a far nascere i bei sentimenti e la complicità. Noi ne siamo un esempio.

E prima del Tramonto

Ieri per chiudere in bellezza abbiamo cenato insieme. A dirla così è riduttiva e forse nemmeno pertinente con l’evento. Potrebbe sembrare un fatto intimo se non fosse che invece dietro ciò che l’arte genera ci sono sempre le emozioni e i rapporti umani. C’è la tavola, l’odore del cibo, le risate, l’accogliersi, l’ascoltarsi e il sentirsi parte dei mondi che disegniamo.
Quindi siamo un fatto pubblico insieme alle nostre opere.


Ti allego un bellissimo video di Sara Fianchini che, come sempre, grazie alla sua passione e sensibilità ci permette di rivivere i momenti trascorsi insieme.


E qui trovi il mio ultimo racconto: INTERVISTA A UN “PAZZO”


 

Sono prima di tutto una viaggiatrice, annuso la vita e ne trattengo le radici. Quindi scrivo per piacere ma anche per lavoro. Scrivo perché senza non saprei starci. E poi fotografo perché la fotocamera è il mio psicologo personale. Cammino sempre con un animale di fianco, un gatto un cane un cinghiale un ippopotamo. Insomma converso. E poi scrivo di nuovo.

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