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Quel Mulino sul Crèmera di Gino Polidori

di Emanuela Gizzi
quel mulino sul crèmera PhotoCredit Emanuela Gizzi Mapping Lucia

Quel Mulino sul Crèmera è stato scritto dal Dott. Gino Polidori, non solo come testimonianza dei luoghi e delle persone, ma anche per accendere una luce

La memoria storica

Quel Mulino sul Crèmera è il libro-ponte che Gino Polidori, ex-Presidente della Banca di Credito Cooperativo di Formello, ha scritto per puntare i riflettori sulla Mola del Grano, in stato di totale decadimento, cinta da una radura impervia e inaccessibile.

La sua memoria ma anche quella di chi ha dato voce ai racconti -riportati nel libro- rievocano la vita in questa parte di territorio. Il grande lavoro che vi si svolgeva attorno, le urla dei bambini che correvano a perdifiato fino alla Riforta della Mola. E poi ancora i tuffi, i bagni, le risorse spontanee che vi crescevano. More, lumache, cicoria.

“Senza sosta, come Caronte, trasporta da secoli verso il Tevere ciò che riesce a strappare alle rive e quanto dai monti rotola nel suo letto. Infaticabile Crèmera”       

cit. Gino Polidori

Nella vecchia mola emanuela gizzi mapping lucia 2

L’idea del Dottor Polidori, di trasformare quel Mulino sul Crèmera in un centro di cultura per giovani, dove poter leggere, custodire la memoria storica delle nostre Valli del Sorbo, è un moto del cuore che andrebbe sostenuto. L’unico progetto da intraprendere se si vuole aggiungere storia ed evitare la lenta sfarinatura di ciò che è rimasto in piedi.

Intanto, la regista Sonia Martelloni, ne ha tratto un lavoro di sceneggiatura per la prossima commedia, intitolata proprio La Riforta della Mola, che uscirà a dicembre 2018 presso il Teatro Velly di Formello.

Io nella Mola

Ho potuto scattare alcune delle fotografie pubblicate in Quel Mulino sul Crèmera. E’ stata l’unica volta che sono riuscita a entrare nella pancia del Mulino. Era buio dentro, si affondava nel fango. Con solo una torcia ho potuto fotografare: l’asta di manovra, che congiungeva le pale alle macine, il canale di adduzione dell’acqua e il canale di deviazione. Tre elementi importanti per il funzionamento di tutto il sistema di macinatura.

I tiranti nella mola di formello PhotoCredit emanulea Gizzi Mapping lucia

Ci sono anche molte macine sul dorsale che scende, da recuperare e riutilizzare. Mi ricordo di tanti anni fa quando alla fine di una passeggiata notturna ci siamo seduti intorno a una macina e abbiamo letto delle poesie. Avevamo portato il formaggio del pastore e del vino rosso, abbiamo apparecchiato tutto sulla macina e ci siamo seduti intorno.  Ci siamo persi nell’atmosfera agreste.

Riporto un passaggio del libro che mi ha fatto molto ridere e che racconta di un episodio avvenuto più di trecento anni fa:

Nel mese di Maggio del 1658 le genti di Formello ed altri convicini della campagna romana vennero a supplicare il Papa Innocenzo X che volesse scomunicare e maledire una infinita quantità di cavallette, le quali distruggevano li grani et biade di quel paese. Il Papa le scomunicò et maledisse et mandò tre vescovi da quelle parti a scomunicarle et maledirle et a comandare che se ne andassero a mare per il Tevere. Et fu cosa meravigliosa a vedere che quegli animali correvano alla volta del Tevere et lo riempirono in guisa che l’acqua non si vedeva et era negra come l’inchiostro”

LEGGI ANCHE:

Il Crèmera delle Valli     Il Crèmera Etrusco     C’era una volta a Formello     Il Concerto Pitturato

Sono prima di tutto una viaggiatrice, annuso la vita e ne trattengo le radici. Quindi scrivo per piacere ma anche per lavoro. Scrivo perché senza non saprei starci. E poi fotografo perché la fotocamera è il mio psicologo personale. Cammino sempre con un animale di fianco, un gatto un cane un cinghiale un ippopotamo. Insomma converso. E poi scrivo di nuovo.

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