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Personaggi e attori Compagnia Lo Spannitore

di Emanuela Gizzi

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Cristiana Altarocca, una Natura colorata

Cristiana Altarocca esordisce con una frase di Cesare Cremonini “… e se ridi tu, vuol dire che una cosa la so fare!”.
Io rido di sicuro, a prescindere dalla parte che fa, sia che indossi un costume o senza. Ha una naturale comicità e recita con tempi diversi dagli altri. Un momento prima e un momento dopo della battuta si prende uno spazio indefinito, tipico di chi ha studiato recitazione o di chi non si ricorda le battute e quindi ci pensa, o di chi nella vita ha imparato a camminare con il suo passo personale.
Qualsiasi sia il connubio che la porta a difformare lo spazio, in quello spiraglio che lascia, proprio lì, il pubblico entra nella vita del personaggio, ne conosce il ritmo, cammina lentamente con lui.
E in un mondo in cui ci rincorriamo, rallentare è sicuramente un bel regalo.

Amici – Personaggi di Cristiana

I personaggi di Cristiana hanno ormai una costante: sono sempre un po’ svampiti. Una caratteristica a cui si aggiungono una ritrosia di fondo, per cui fanno un passo avanti e tre indietro, e un abbigliamento “dissociato” che però ne decreta l’originalità.
Detto questo e quindi componendo il quadro abbiamo davanti dei buffi protagonisti ma questi si permettono perfino di essere seri. Sì, i suoi personaggi sono sempre seri! Eppure fanno ridere.
Far ridere e far piangere , tra l’altro, possono sembrare due banalità ma lo sono davvero solo quando o si fa piangere o si fa ridere qualcuno. Lei è capace di ridere con le lacrime, di mostrarsi felice sempre, anche quando il mondo non gira esattamente come dovrebbe. E credo che questo modo di essere della donna-Cristiana ricada a pioggia sull’attrice e sui suoi “amici” personaggi.
Dico “amici personaggi” perché lei ci andrebbe a fare una merenda insieme, e sarebbe probabilmente l’unica ad accogliere tipi strampalati come loro. Le porte della Locanda degli Angeli si spalancherebbero per dargli un rifugio sicuro.

Generosità ed espressività

Cristiana, per gli amici Chicca, è una donna d’impeto che porta tempesta e amore nel cuore degli altri. Non ha filtri. È una persona altruista, una delle amiche più care che ho. Sono un po’ di parte nel tracciare il suo profilo perché credo in lei, nel suo coraggio, nella sua follia, nel suo carisma e mi sono lasciata trasportare da questo smisurato affetto, senza porvi muri, perché so che non potrà mai farmi del male.
La donna e l’attrice, dunque,  si somigliano molto: non la guardate pensando che è simpatica, che perché veste i panni di personaggi stravaganti e “ah fa ridere!” sia disinvolta, sicura di sé, quasi sfacciata. Per niente. Cristiana Altarocca sia nella vita che sul palco è timida, si nasconde, è taciturna in molte circostanze, non le piace stare al centro dell’attenzione.
Poi, sì, fa ridere da morire, diventa tutti i personaggi più matti che la regista, Sonia Martelloni, le propone, e ha una naturalezza disarmante nel gestire le sue espressioni.

La terapia del sorriso

Il palco per lei è un posto in cui creare le condizioni per una terapia del sorriso, le piace regalare allegria.

Sì, esatto, anche solo quando riesco a scorgerne uno, di viso sorridente, per me la missione è compiuta! E poi mi piace il teatro. Mi sento bene. Mi sembra di entrare in un’altra dimensione: più pulita, più coerente di quella reale.

Insomma, in poche parole, il mondo che vorrei”.

Cristiana – Arduino un sodalizio tra smemorati

Ho girato a Cristiana Altarocca molte domande per dare un volto a lei, in quanto attrice, e al suo personaggio, Arduino, ma -come al solito- è stata ermetica, quasi bisogna tirarle fuori il pensiero con le pinze. La verità è che si prende poco sul serio e allora la butta in caciara.
E non studia. Questo fatto è risaputo e, lei, nemmeno lo nasconde più di tanto.

Non ho paura di andare in scena, l’adrenalina mi piace e poi quando sei travestito puoi diventare chiunque e, in qualche maniera, sentirti libero. Ma quest’anno un po’ sì, ho paura.

Vuoi sapere una battuta del mio personaggio che mi piace? Non la so. Ancora devo studiare tutto! Anzi no, non me la ricordo!!!!! Altrimenti non sarei Arduino”

Da Arduino a Gelso

Ma chi è questo Arduino che è entrato nel cuore delle persone? Un essere strampalato, smemorato, metà bambino, metà vecchio, non si capisce bene, una di quelle figure svampite ma furbette, dispettose e inquiete, non sta mai fermo, si impiccia degli affari di tutti e rimane pesantemente ipnotizzato dal petto delle donne.

Arduino è indisciplinato ma mai bello e interessante come Gelsomino. Gelso era il chierichetto balbuziente del parroco del paese e nella sua grande purezza è stato il personaggio che più ho amato. Libero dagli schemi, indifferente al giudizio altrui. Tenero”.

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Arduino e Nazzareno inseparabili

Purezza è un termine che si associa bene quasi a tutti i personaggi interpretati da Cristiana Altarocca: nella loro spavalderia sono dei Gianburrasca ingenui ma con un grande senso della compostezza, come dire, dei bambini nel corpo di un adulto.
Hanno un denominatore comune: fanno tutti coppia con i personaggi interpretati da Marco Rossetti.
Cristiana e Marco, e i loro reciproci personaggi, tengono banco, si reggono il gioco, inventano le battute, hanno una sintonia incredibile e invidiabile.

Per quanto mi riguarda, recitare con Marco è sicurezza, allegria e condivisione.
Molte volte mi fa ridere e, nella maggior parte dei casi, è lui che mi mantiene agganciata alla storia”.

Una inseparabilità che è sempre stata, e continua ad essere, una garanzia per chi arriva a teatro, si siede e aspetta con ansia di vederli entrare.

Cosa combineranno insieme stavolta?

 

 

Non ci resta che assistere a
Arduino e Nazzareno 3

 

 

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